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BeerSheriff.
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Oddio mi sa che hai ragione. -
Tyrser.
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Come sempre.... -
Brutto ceffo.
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Attendiamo tipo IPA e tipo vino. . -
Malt is.
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gia' l'ha fatta la tipo Ipa... . -
Brutto ceffo.
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Sarebbe interessante capire perché i birrifici artigianali Italiani, siano costretti a produrre gamme ampissime di birra e sempre birre nuove, senza avere e/o rispettare una propria filosofia produttiva.
Io qualche idea in merito l'ho maturata in questi anni.. -
BeerSheriff.
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Sarebbe interessante capire perché i birrifici artigianali Italiani, siano costretti a produrre gamme ampissime di birra e sempre birre nuove, senza avere e/o rispettare una propria filosofia produttiva.
Io qualche idea in merito l'ho maturata in questi anni.
costretti da chi?. -
Brutto ceffo.
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Sarebbe interessante capire perché i birrifici artigianali Italiani, siano costretti a produrre gamme ampissime di birra e sempre birre nuove, senza avere e/o rispettare una propria filosofia produttiva.
Io qualche idea in merito l'ho maturata in questi anni.
costretti da chi?
Mercato? Appassionati?
Di la tua, se ci trovi una costrizione, se non ce la trovi, perché pensi che ciò avviene?. -
BeerSheriff.
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quello non è essere costretti. quelle sono scelte commerciali, anche abbastanza semplici da comprendere. inutile andare a fare la guerra all'industria nel proprio settore, poi ogni birrificio sceglie una nicchia di mercato differente e ha sicuramente esigenze di visibilità. se fai la stessa birra, anche benissimo, ma sempre quella, si parla poco di te e dovrai impostare una linea commerciale diversa da chi fa one shot finendo molto presto ad avere clienti e consumatori più attaccabili dall'industria. non ci vuole un MBA per capirlo eh . -
.Sarebbe interessante capire perché i birrifici artigianali Italiani, siano costretti a produrre gamme ampissime di birra e sempre birre nuove, senza avere e/o rispettare una propria filosofia produttiva.
Io qualche idea in merito l'ho maturata in questi anni.
E' come dire:
io non capisco come mai gli chef italiani siano costretti a produrre gamme ampissime di piatti e sempre piatti nuovi, senza avere e/o rispettare una propria filosofia produttiva.
Che per te "filosofia produttiva" vorrebbe dire solamente gli stili della tradizione, per cui a questo punto gli chef secondo te dovrebbero fare solo interpretazioni di carbonara, amatriciana, cassoeula e basta, senza stravolgere la ricetta originaria.. -
firatin.
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Anche un po imprenditori e capire.
Se uno fa vestiti e la moda richiede il giallo o il verde o sei desigual o ti adegui.. -
Brutto ceffo.
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Se hai tutta questa esigenza di visibilità e che in sostanza si parli in continuazione di te è perché hai la pretesa o l'esigenza d'operare su un territorio vasto. Nazionale ed a volte internazionale.
Allora viene da chiedersi, se ha una capacità produttiva che ti consente di vendere un massimo di 300/500 litri al giorno, come mai non riesci a venderli localmente? In fondo sono il consumo di 10 piccole birrerie.
Come mai non riesci a trovare 10, 20 o 30 clienti che ti assorbano la tua capacità produttiva, vicini alla sede di produzione?
Questo consentirebbe di ridurre i costi, logistici ad esempio, di massimizzare i guadagni, distribuendo direttamente, senza avvalersi di terzi e di seguire meglio i clienti, potendo monitorare personalmente l'andamento delle vendite ed intervenendo in tempo reale per eventuali problematiche.
Si tenga presente che inventare una one shot o creare in continuazione nuove birre, significa creare ricette, acquistare materie prime e approntare procedure nuove, sempre per vendere una capacità produttiva limitata.
Questo implica il sostenimento di spese aggiunte, che difficilmente avranno un ritorno reale, cioè realmente legato all'investimento sostenuto, in termini di risorse, tempo, ricerca e manodopera, su quel determinato prodotto.
Da parte invece del consumatore ha un senso tutto ciò? Che tipo di consumatore ha creato, il settore artigianale della birra, in questi anni?
Un consumatore che è costantemente alla ricerca della qualità e che può eventualmente innamorarsi di qualche prodotto o un consumatore che semplicemente entra in una birreria chiedendo "cosa c'è di nuovo?"
In questo stato di cose non viene snaturato il senso tradizionale di micro birrificio, radicato nel territorio nel quale opera?. -
.
BC, non si beve molto, questa è la risposta. Capisco il ragionamento che critica l'esigenza del nuovo a tutti i costi, ma cercare "il senso tradizionale di micro birrificio" non credo sia sensato, siamo in Italia non nella Mitteleuropa. . -
Brutto ceffo.
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Sarebbe interessante capire perché i birrifici artigianali Italiani, siano costretti a produrre gamme ampissime di birra e sempre birre nuove, senza avere e/o rispettare una propria filosofia produttiva.
Io qualche idea in merito l'ho maturata in questi anni.
E' come dire:
io non capisco come mai gli chef italiani siano costretti a produrre gamme ampissime di piatti e sempre piatti nuovi, senza avere e/o rispettare una propria filosofia produttiva.
Che per te "filosofia produttiva" vorrebbe dire solamente gli stili della tradizione, per cui a questo punto gli chef secondo te dovrebbero fare solo interpretazioni di carbonara, amatriciana, cassoeula e basta, senza stravolgere la ricetta originaria.
Quando vai in un ristorante cambiano menù ogni settimana? Vai al ristorante per vedere cosa hanno di nuovo o per mangiare i piatti che sai che ci puoi trovare, perché li hai già mangiati o perché qualcuno che ce stato te ne ha parlato bene?
Quello che intendo io per filosofia produttiva, sono io che lo spiego a te, non tu che lo spieghi a me.
Filosofia produttiva, in campo birrario, vorrebbe dire l'ispirarsi ad una qualche scuola e/o tradizione birraria. Vedi ad esempio Extraomnes di dichiarata ispirazione Belga. Rispetterebbe la filosofia produttiva se facesse una Weizen?
Non ci sarebbe niente di male, per carità, ma mancherebbe in coerenza. Non trovi? Doverso anche precisare, sopratutto qui, dove si deduce a iosa e che non è obbligatorio che un birrificio artigianale ne abbia una.
Cucina e birrificio sono due cose diverse, notiziona.. -
BeerSheriff.
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i ristoranti stellati cambiano menu ogni 3 mesi
le pizzerie no
secondo te un micro ha senso commercialmente che faccia lo stellato o la pizzeria con a fianco spizzico?. -
.Quando vai in un ristorante cambiano menù ogni settimana? Vai al ristorante per vedere cosa hanno di nuovo o per mangiare i piatti che sai che ci puoi trovare, perché li hai già mangiati o perché qualcuno che ce stato te ne ha parlato bene?
Nei ristoranti dove vado io, cambiano sì menu spesso, anche ogni settimana. E ci vado anche per assaggiare qualcosa di nuovo, anche se non necessariamenteQuello che intendo io per filosofia produttiva, sono io che lo spiego a te, non tu che lo spieghi a me.
Filosofia produttiva, in campo birrario, vorrebbe dire l'ispirarsi ad una qualche scuola e/o tradizione birraria.
Appunto, esattamente quello che ho dettoVedi ad esempio Extraomnes di dichiarata ispirazione Belga. Rispetterebbe la filosofia produttiva se facesse una Weizen?
Seee, vabbè. Ti dico giusto giusto quelle che mi vengono in mente: Yanqui (APA), Donker (Imperial Stout), Buskers (Double IPA), Tainted Love (Black IPA).Non ci sarebbe niente di male, per carità, ma mancherebbe in coerenza. Non trovi? Doverso anche precisare, sopratutto qui, dove si deduce a iosa e che non è obbligatorio che un birrificio artigianale ne abbia una.
No, della coerenza a tanti non frega niente, ma dei risultati. Se un cuoco barese si ispira a Ferran Adrià, cosa cambia in termini di coerenza? Che valore sarebbe la coerenza in un birrificio?
Se la pensi così si capiscono tantissime cose..