Il Barbiere della Birra

Caso Birraland, multe ai beershop

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. italianbeerlover
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    Leggo solo ora questo post e l'evolversi, con l'importo della multa.
    Signori, la cosa è chiara, in questo paese (o quello che rimane) non si può fare l'imprenditore onesto e serio, pagare stipendi dando lavoro, pagare contributi e tasse mantenendo ANCHE chi non ha voglia di lavorare o in questo periodo ha avuto grandi sfortune, ed avere la tranquillità data dall'aver fatto tutto come si deve.
    Sopravvivono i disonesti, che accantonano utili indebiti per pagare le multe che, se non fortunati, arrivano.
    Gli onesti invece prendono anche queste mazzate.
    Chi lavora in questo campo NON SARA' MAI a posto. Ci sarà sempre la possibilità di un controllo da un ente a cazzo - ne esistono cosi' tanti che forse è pure difficile farne l'elenco- che ti rifila una multa a cazzo, e poi magari (e' successo a me per un caso analogo) il funzionario con la faccia da culo ti dice: Vabè, sarebbero 2800, te la abbasso a 1200 così non mettiamo in mezzo ricorsi e avvocati e risolviamo la cosa velocemente.
    Ragazzi, o impariamo dagli egiziani, oppure siamo destinati a riprendere la valigia di cartone e andare dove il sistema è ancora sano.

    Grande solidarietà ancora per birraland e chi cerca invano di tirare il carretto tutti i giorni
    Spero solo che tra i primi a perdere stipendio e anche qualcosa d'altro siano quei figli di zoccola che vanno in giro a fare queste cose senza accendere il cervello (ma poverini, molti che fanno questo lavoro capisco che possano averlo perso col tempo...o magari sono nati cosi'...sfortuna loro)
     
    Top
    .
  2. BeerSheriff
        +1   -1
     
    .

    User deleted



    non che ci volesse Ghedini o Taormina per capirlo eh...
     
    Top
    .
  3. fermorest@ndo
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    CITAZIONE (BeerSheriff @ 3/7/2013, 21:16) 
    CITAZIONE (fermorest@ndo @ 3/7/2013, 21:14) 
    ma birraland dov'è?

    non ce l'hai gugol?

    sei tirchio
    non venire a piangere poi da me che non riesci a trovare
    una figa neanche a pagamento
     
    Top
    .
  4. BeerSheriff
        +1   +1   -1
     
    .

    User deleted


    CITAZIONE (fermorest@ndo @ 4/7/2013, 01:42) 
    CITAZIONE (BeerSheriff @ 3/7/2013, 21:16) 
    non ce l'hai gugol?

    sei tirchio
    non venire a piangere poi da me che non riesci a trovare
    una figa neanche a pagamento

    sto in lomellina, devi stare attento a non centrarle con l'auto, stan facendo pure i cartelli come per gli animali da pascolo in montagna
     
    Top
    .
  5. birraland
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    CITAZIONE (Anvil_ @ 3/7/2013, 15:42)
    Beh , però nel caso del prodotto italiano puoi rivalerti sul produttore dato che e' il suo prodotto a non essere a norma di legge.

    Guarda dov'e' la produzione però perchè se fosse all'estero (onestamente non ho mai visto un'etichetta del liberati) vale ovviamente la regola dell'importato, con tutti i dubbi e cavilli del caso

    CITAZIONE (italianbeerlover @ 3/7/2013, 21:40) 
    Leggo solo ora questo post e l'evolversi, con l'importo della multa.
    Signori, la cosa è chiara, in questo paese (o quello che rimane) non si può fare l'imprenditore onesto e serio, pagare stipendi dando lavoro, pagare contributi e tasse mantenendo ANCHE chi non ha voglia di lavorare o in questo periodo ha avuto grandi sfortune, ed avere la tranquillità data dall'aver fatto tutto come si deve.
    Sopravvivono i disonesti, che accantonano utili indebiti per pagare le multe che, se non fortunati, arrivano.
    Gli onesti invece prendono anche queste mazzate.
    Chi lavora in questo campo NON SARA' MAI a posto. Ci sarà sempre la possibilità di un controllo da un ente a cazzo - ne esistono cosi' tanti che forse è pure difficile farne l'elenco- che ti rifila una multa a cazzo, e poi magari (e' successo a me per un caso analogo) il funzionario con la faccia da culo ti dice: Vabè, sarebbero 2800, te la abbasso a 1200 così non mettiamo in mezzo ricorsi e avvocati e risolviamo la cosa velocemente.
    Ragazzi, o impariamo dagli egiziani, oppure siamo destinati a riprendere la valigia di cartone e andare dove il sistema è ancora sano.

    Grande solidarietà ancora per birraland e chi cerca invano di tirare il carretto tutti i giorni
    Spero solo che tra i primi a perdere stipendio e anche qualcosa d'altro siano quei figli di zoccola che vanno in giro a fare queste cose senza accendere il cervello (ma poverini, molti che fanno questo lavoro capisco che possano averlo perso col tempo...o magari sono nati cosi'...sfortuna loro)

    Grazie per il supporto.

    Dal giorno del controllo stiamo impazzendo per creare etichette "ad-hoc" per tutti i prodotti non perfettamente a norma, circa il 40% di quelli che vendiamo.... e non è che vendiamo robe da matti, ma prodotti che si trovano in tutti i pub/shop che vendono prodotti di qualità, importati.
    Tutto ciò sta comportando circa 1 - 2 ore di lavoro in più al giorno per una persona tra controllare ogni bottiglia di ogni cartone, creare etichette, stampare, appiccicare...
    ...e, by the way, non so nemmeno se le etichette che stiamo facendo siano precise e corrette al 100% e comunque una bottiglia qua e una la ci scapperà prima o poi di dimenticarci sovraetichettarla o inserire un'info sbagliata, e saremo di nuovo multabili o, termine più preciso, inculabili.
    In quel caso, per aver sovraetichettato un prodotto alimentare in modo irregolare credo che l'esito possa essere ancora peggio... frode? alterazione?

    Non si può vivere ogni giorno in questo terrore, che quello che sta entrando in negozio non sia un normale cliente ma un funzionario ASL, Utif, Finanza, vigile, ministero politiche agricole, SIAE, SCF e chissà che cazzo d'altro ente che vuole soldi. Ogni volta non pensi più "ora venderò una buona birra", ma pensi solo "chi cazzo è questo e cosa vuole?".

    Tra l'altro questi figli di p..... mi hanno fatto 2 verbali, inserendo in un verbale 4 etichette e nell'altro verbale 2 etichette invece che farne uno solo da 6 etichette quindi la multa invece che 3150 euro è diventata 3150 x 2 ...
    Sia chiaro che 3150 è già l'importo ridotto di 1/3 del massimo della pena se pago entro 30gg.

    Ma, dico io, visto che i prodotti sono tutti a posto e non sono un rischio per la salute dei clienti e se la soluzione è quella di appiccicare un'etichetta che dice "da consumarsi preferibilmente entro : vedi etichetta" non bastava dirmi "oh, birraland, mettiti a posto che tra 10gg ripassiamo e se non hai messo ste etichette ti facciamo la multa"...?

    Ho contattato Alex in privato ma la risposta ricevuta non è certo stata quella suggerita da Stefano, anche perchè, a termini di legge, Alex non ha fatto niente di sbagliato nei miei confronti. Per le vendite tra aziende le informazioni in etichetta possono anche essere scritte in aramaico antico che non ci sono problemi. Gli ho solo fatto notare che il sito impex che vende ai privati è soggetto a multa, se vende le bottiglie nelle stesse condizioni di come le vende a noi.

    Ritengo, indipendentemente da tutto, che la legge sia tanto astrusa quando sbagliata e mi difenderò in ogni modo, affinchè ne possano giovare tutti.
    Parlando coi colleghi ho capito che questo delle etichette è un problema ENORME, finora è stato sottovalutato perchè nessun funzionario si era mai messo a multare. Se dalla mia difesa non ne uscirò con ragione, diventerà un precedente PERICOLOSISSIMO per tutti i bar/pub/ristoranti/shop italiani che nel momento in cui vedranno i funzionari sapranno di dover sborsare queste cifre perchè, state tranquilli, qualche etichetta non a norma ce l'hanno tutti sullo scaffale o nel frigo.
     
    Top
    .
  6. ]3lizzard
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    Ma la domanda che nasce è questa (e penso che non ci sia risposta chiara): chi le deve etichettare ste bottiglie?
    È il distributore tenuto a farlo? e, nel caso non lo facesse, il commerciante non sbaglia nel momento in cui le acquista mettendole poi in vendita?

    Son questioni che si dovrebbero chiarire a monte. Probabilmente se ne dovrebbero interessare le associazioni di settore (certo, certo).
    È vero che in italia è complicato fare impresa, ma è anche semplice rischiare fino a quando va bene.
     
    Top
    .
  7. birraland
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    CITAZIONE (]3lizzard @ 4/7/2013, 11:21) 
    Ma la domanda che nasce è questa (e penso che non ci sia risposta chiara): chi le deve etichettare ste bottiglie?
    È il distributore tenuto a farlo? e, nel caso non lo facesse, il commerciante non sbaglia nel momento in cui le acquista mettendole poi in vendita?

    Son questioni che si dovrebbero chiarire a monte. Probabilmente se ne dovrebbero interessare le associazioni di settore (certo, certo).
    È vero che in italia è complicato fare impresa, ma è anche semplice rischiare fino a quando va bene.

    la responsabilità dell'etichetta, pare (e dico pare perchè la legge dice una cosa e poi ci sono sentenze che dicono altro) spetti al dettagliante.
    Quindi, tutti i grossisti possono mettere in commercio birre nelle condizioni che gli pare e piace finchè vendono ad aziende.
    Poi il dettagliante (bar, pub, shop, etc...) deve metterle a posto, se non lo sono, sovraetichettando.
    Al momento credo che solo 3-4 grossisti in italia applichino le etichette correttamente (anche se spesso sono etichette uguali per tutti i prodotti e quindi non sempre corrette) , non perchè siano obbligati, ma perchè danno un servizio in più ai dettaglianti.
    Quindi, se io non voglio sovraetichettare e voglio vendere prodotti a norma, dovrei rimuovere almeno la metà dei miei fornitori e quindi anche un grosso numero di birre proposte ai consumatori.
     
    Top
    .
  8. PatrickBateman1981
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    Da un lato c'è tutta la mia comprensione per l'incazzatura di birraland: le leggi esistono, ma vengono applicate giusto quando pare e piace ai funzionari.
    Dall'altro lato, mi viene da pensare: le leggi tutti sanno che esistono, ma nessuno se ne fotte, poi arriva la multa salata e so' cazzi del malcapitato.

    Ora, mi sembra fuori luogo e ingeneroso dire a birraland "potevi pensarci prima" e infatti non rientra nelle mie intenzioni o pensieri.
    Però, assunto che c'è una legge abbastanza capziosa e con ogni probabilità anche anacronistica, ci si dovrebbe mettere d'accordo tra esercenti per fare fronte comune e seguire una procedura che aggiri i potenziali controlli con conseguente mazzata. Il punto è, come detto da Blizzard: chi deve mettere le etichette? Cosa scrivere per avere un'ufficialità che stabilisca la vendita sicura e a prova di multa?
    Mi ricordo che c'era già stato un altro thread a riguardo: qualcuno aveva portato ad esempio le etichette fatte in casa da un beershop e poste sulla Westy 12 (birra prodotta a St. Sixtus, ecc., ecc.), ma era stato detto che comunque non andava bene.
    Qual è allora la corretta dicitura prevista dalla legge? Qualcuno lo sa e può spiegarcelo?
     
    Top
    .
  9. BeerSheriff
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    CITAZIONE (PatrickBateman1981 @ 4/7/2013, 11:35) 
    Da un lato c'è tutta la mia comprensione per l'incazzatura di birraland: le leggi esistono, ma vengono applicate giusto quando pare e piace ai funzionari.
    Dall'altro lato, mi viene da pensare: le leggi tutti sanno che esistono, ma nessuno se ne fotte, poi arriva la multa salata e so' cazzi del malcapitato.

    Ora, mi sembra fuori luogo e ingeneroso dire a birraland "potevi pensarci prima" e infatti non rientra nelle mie intenzioni o pensieri.
    Però, assunto che c'è una legge abbastanza capziosa e con ogni probabilità anche anacronistica, ci si dovrebbe mettere d'accordo tra esercenti per fare fronte comune e seguire una procedura che aggiri i potenziali controlli con conseguente mazzata. Il punto è, come detto da Blizzard: chi deve mettere le etichette? Cosa scrivere per avere un'ufficialità che stabilisca la vendita sicura e a prova di multa?
    Mi ricordo che c'era già stato un altro thread a riguardo: qualcuno aveva portato ad esempio le etichette fatte in casa da un beershop e poste sulla Westy 12 (birra prodotta a St. Sixtus, ecc., ecc.), ma era stato detto che comunque non andava bene.
    Qual è allora la corretta dicitura prevista dalla legge? Qualcuno lo sa e può spiegarcelo?

    secondo me senza un'associazione di categoria non se ne esce, e non so se UB sia in grado di perorare

    forse andrebbe addirittura sentita un'associazione di consumatori (generale, non birraria): dateci una mano a venirvi incontro

    che poi finirà fra 3 anni con una multa fortemente ridotta e spese di avvocato, all'italiana. la soluzione è cmq materia da esperti
     
    Top
    .
  10. ]3lizzard
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    CITAZIONE (BeerSheriff @ 4/7/2013, 11:40) 
    secondo me senza un'associazione di categoria non se ne esce, e non so se UB sia in grado di perorare

    forse andrebbe addirittura sentita un'associazione di consumatori (generale, non birraria): dateci una mano a venirvi incontro

    Totalmente d'accordo.
     
    Top
    .
  11. ilsilenzio
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    CITAZIONE (PatrickBateman1981 @ 4/7/2013, 11:35) 
    Qual è allora la corretta dicitura prevista dalla legge? Qualcuno lo sa e può spiegarcelo?

    Se hai voglia di passare un pomeriggio a leggere:
    Regolamento UE 1169/2011:
    http://eur-lex.europa.eu/LexUriServ/LexUri...018:0063:IT:PDF

    Qualcosa anche qui
    www.to.camcom.it/Page/t12/view_html?idp=12451

    Le linee del regolamento sullle informazioni da riportare in etichetta sono qui sotto, ma andrebbe spulciato da un esperto in materia per verificare eventuale esenzioni, deroghe e rimandi ad articoli del regolamento che a loro volta rimandano ad altri articoli.

    CITAZIONE
    INFORMAZIONI OBBLIGATORIE SUGLI ALIMENTI
    SEZIONE 1
    Contenuto e presentazione Articolo 9
    Elenco delle indicazioni obbligatorie
    1. Conformemente agli articoli da 10 a 35 e fatte salve le eccezioni previste nel presente capo, sono obbligatorie le seguenti indicazioni:
    a) la denominazione dell’alimento;
    b) l’elenco degli ingredienti;
    c) qualsiasi ingrediente o coadiuvante tecnologico elencato nell’allegato II o derivato da una sostanza o un prodotto elencato in detto allegato che provochi allergie o intolleranze usato nella fabbricazione o nella preparazione di un alimento e ancora presente nel prodotto finito, anche se in forma alterata;
    d) la quantità di taluni ingredienti o categorie di ingredienti;
    e) la quantità netta dell’alimento;
    f) il termine minimo di conservazione o la data di scadenza;
    g) le condizioni particolari di conservazione e/o le condizioni d’impiego;
    h) il nome o la ragione sociale e l’indirizzo dell’operatore del settore alimentare di cui all’articolo 8, paragrafo 1;
    i) il paese d’origine o il luogo di provenienza ove previsto all’articolo 26;
    j) le istruzioni per l’uso, per i casi in cui la loro omissione renderebbe difficile un uso adeguato dell’alimento;
    k) per le bevande che contengono più di 1,2 % di alcol in volume, il titolo alcolometrico volumico effettivo;
    l) una dichiarazione nutrizionale.

    Ad esempio, c'è l'Articolo 41 del regolamento che tratta nello specifico le Bevande alcoliche
    CITAZIONE
    In attesa dell’adozione delle disposizioni dell’Unione di cui all’articolo 16, paragrafo 4, gli Stati membri possono mantenere disposizioni nazionali per quanto riguarda l’elencazione degli ingredienti delle bevande con contenuto alcolico superiore all’1,2 % in volume

    .

    Il rimando all'articolo 16, paragrafo 4:
    CITAZIONE
    Articolo 16
    Omissione di alcune indicazioni obbligatorie
    4. Fatte salve altre disposizioni dell’Unione che prevedono un elenco degli ingredienti o una dichiarazione nutrizionale obbligatoria, le indicazioni di cui all’articolo 9, paragrafo 1, lettere b) e l), non sono obbligatorie per le bevande con contenuto alcolico superiore all’1,2 % in volume.

    Le lettere B ed L sopra citate sono
    b) l’elenco degli ingredienti;
    l) una dichiarazione nutrizionale.

    Sembrerebbe non obbligatorio l'elenco degli ingredienti. Ma c'è sempre da cosiderare quel "fatte salve altre disposizioni dell’Unione che prevedono un elenco degli ingredienti o una dichiarazione nutrizionale obbligatoria" ed anche quel "In attesa dell’adozione delle disposizioni dell’Unione di cui all’articolo 16, paragrafo 4, gli Stati membri possono mantenere disposizioni nazionali per quanto riguarda l’elencazione degli ingredienti delle bevande con contenuto alcolico superiore all’1,2 % in volume". Mi sembra di leggere un libro di Kafka.



    Poi c'è questo;
    CITAZIONE
    Entro il 13 dicembre 2014, la Commissione stila una relazione sull’applicazione dell’articolo 18 e dell’articolo 30, paragrafo 1, ai prodotti di cui al presente paragrafo e intesa a chiarire se alcune categorie di bevande alcoliche debbano essere in futuro esentate, in particolare, dall’obbligo di fornire le informazioni relative al valore energetico, precisando altresì i motivi che giustificano eventuali deroghe, tenuto conto della necessità di assicurare la coerenza con altre politiche pertinenti dell’Unione. In tale contesto la Commissione valuta l’esigenza di proporre una definizione di «alcopops».
    La Commissione correda tale relazione di una proposta legislativa che stabilisce, se del caso, le regole relative all’elenco degli ingredienti o alla dichiarazione nutrizionale obbligatoria per tali prodotti.

    Esperto in materia cercasi..
    Ora non ne sono sicuro, ma mi sembra che nel caso specificio (birra) negli USA qualsiasi etichetta venga approvata da un qualche ente.
    Una volta approvata la puoi vendere/importare, altrimenti sei fuori legge.
    Mi sembra un approccio più semplicistico e funzionale rispetto ad un povero produttore che deve leggersi un regolamento europeo con il rischio di sbagliare ad interpretarle.
    Poi non so come sia la realtà; la mia impressione si basa solo da quello che si legge in rete.
    Non so se anche in Europa/italia ci sia un ente che approva le etichette.
     
    Top
    .
  12. sakura77
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    L'intento è quello di lasciare leggi all'interpretazione del singolo perchè questo paesucolo rimanga una repubblica democratica affondata da disservizi inutili.Manteniamo parassiti che si grattano l'uccello tutto il giorno per aumentare i problemi e ostacolare la crescita....Insubria Nazione subito!
     
    Top
    .
  13.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Portasottobicchieri di Kuaska

    Group
    Administrator
    Posts
    1,222
    Tasso alcolemico
    +125

    Status
    Offline
    Parafrasando l'intervento di Ricci: ma allora, MoBi, UB e AssoBirra, che cazzo ci stanno a fare? Un eventuale beershop che è iscritto ad una di queste associazioni, ha sollecitato una risposta o un intervento da queste associazioni?

    No perché se ogni singolo dettagliante si mette a combattere, diventa veramente una cosa da mulini a vento...
     
    Top
    .
  14. BeerSheriff
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    CITAZIONE (megaMAX70 @ 4/7/2013, 22:19) 
    Parafrasando l'intervento di Ricci: ma allora, MoBi, UB e AssoBirra, che cazzo ci stanno a fare? Un eventuale beershop che è iscritto ad una di queste associazioni, ha sollecitato una risposta o un intervento da queste associazioni?

    No perché se ogni singolo dettagliante si mette a combattere, diventa veramente una cosa da mulini a vento...

    passi Assobirra, già UB ci vuole un bello sforzo di fantasia, ma tu davvero pensi che MoBI possa fare qualcosa di reale su questo tema? ma su che pianeta vivi?

    io parlavo di Codacons e similari, o (meglio) confcommercio, che già difficilmente concluderebbero qualcosa
     
    Top
    .
  15. belisama
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    CITAZIONE (BeerSheriff @ 4/7/2013, 23:39) 
    CITAZIONE (megaMAX70 @ 4/7/2013, 22:19) 
    Parafrasando l'intervento di Ricci: ma allora, MoBi, UB e AssoBirra, che cazzo ci stanno a fare? Un eventuale beershop che è iscritto ad una di queste associazioni, ha sollecitato una risposta o un intervento da queste associazioni?

    No perché se ogni singolo dettagliante si mette a combattere, diventa veramente una cosa da mulini a vento...

    passi Assobirra, già UB ci vuole un bello sforzo di fantasia, ma tu davvero pensi che MoBI possa fare qualcosa di reale su questo tema? ma su che pianeta vivi?

    io parlavo di Codacons e similari, o (meglio) confcommercio, che già difficilmente concluderebbero qualcosa

    Io avevo chiesto alla FIPE ma sono completamente caduti dal pero, è un problema estremamente di nicchia su cui non hanno mai messo nessuno a lavorare a quanto pare
     
    Top
    .
128 replies since 9/4/2013, 21:56   5380 views
  Share  
.