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Enferdore.
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va poi aggiunta una cosa: avere un proprio birrificio è cmq una situazione non replicabile da una beerfirm. ci sono un insieme di particolari che non sempre vengono soddisfatti da un terzista e dipendono molto dalla professionalità del birrificio a cui ti appoggi: disponibilità di ingredienti e possibili ripieghi, possibilità piena di scegliere il ceppo di lievito, vitalità e pitching, oltre a tutta l'attività di monitoraggio della fermentazione sulla quale uno necessariamente deve fidarsi, le tempistiche, le procedure di confezionamento. non sono particolari di poco conto e su alcuni non sempre è facile mettere becco. anche il "feeling" con l'impianto non è cosa di poco conto. io credo che sia impossibile produrre buona birra nell'impianto di un birrificio un po' scadente. d'altro canto lavorando con un big c'è una consulenza e delle consuetudini non negoziabili che probabilmente migliorano il prodotto ma è tutta da vedere dove stia poi davvero l'identità del prodotto. di sicuro ci vuole un legame stretto e ripetuto con il birrificio e buon controllo per avere una buona credibilità
proprio per questo, anche con la dovuta preparazione e competenza credo che fare uscire carattere ed identità con impianto di terzi sia davvero complicato
di certo la professionalità del birrificio è il minimo indispensabile
ed oltre al feeling con l'impianto metterei in prima linea il feeling con la filosofia produttiva del birraio a cui ti affidi
a proposito si sa qualcosa sul (brew?)pub di stavio a rm?.