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Celo1000.
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Prendo spunto da un post di Schigi all'interno della discussione relativa alla birra del Barbiere e vi chiedo: cos'è per voi il contoterzismo?
Nel post in ogeetto Schigi dice di non considerare un contoterzi la birra fatta per il marchio Irreverence di Stefano Allera... e così mi sono messo a pensarci su.
Di base a me piace meno la beer firm di questo tipo, in cui un distributore dice semplicemente a un birrificio (o ad alcuni birrifici) "Fatemi una birra così" e poi la vende col suo marchio, piutoosto che una beer firm che ha le sue ricette, le prova nel suo impianto casalingo e poi magari affianca addirittura il birraio che lo ospita durante la cotta.
Anche se poi è vero che la discriminante più importante è che si sappia chi produce realmente.
Con le beer firm classiche sappiamo bene quali sono i problemi (chi si spaccia per birrificio, ecc...), ma con una situazione con Irreverence (ed eventuali simili) il caso è diverso: l'appassionato ci mette un secondo a scoprire chi produce quelle birre, perché c'è scritto su diversi siti e non è in nessun modo nascosto, ma chi le beve (solo in fusto, se non sbaglio) senza essere dell'ambiente o senza avere interesse a cercare sul web, in realtà si beve una Venus drug o una Verne o una Oblivion di Irreverence, senza sapere chi le ha prodotte e dove.
Quindi... che differenza c'è?
Ah, ovviamente non c'è la minima vis polemica... mi piacerebbe solo comprendere quali ragionamenti stanno dietro a certe scelte..