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Enferdore.
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va poi aggiunta una cosa: avere un proprio birrificio è cmq una situazione non replicabile da una beerfirm. ci sono un insieme di particolari che non sempre vengono soddisfatti da un terzista e dipendono molto dalla professionalità del birrificio a cui ti appoggi: disponibilità di ingredienti e possibili ripieghi, possibilità piena di scegliere il ceppo di lievito, vitalità e pitching, oltre a tutta l'attività di monitoraggio della fermentazione sulla quale uno necessariamente deve fidarsi, le tempistiche, le procedure di confezionamento. non sono particolari di poco conto e su alcuni non sempre è facile mettere becco. anche il "feeling" con l'impianto non è cosa di poco conto. io credo che sia impossibile produrre buona birra nell'impianto di un birrificio un po' scadente. d'altro canto lavorando con un big c'è una consulenza e delle consuetudini non negoziabili che probabilmente migliorano il prodotto ma è tutta da vedere dove stia poi davvero l'identità del prodotto. di sicuro ci vuole un legame stretto e ripetuto con il birrificio e buon controllo per avere una buona credibilità
proprio per questo, anche con la dovuta preparazione e competenza credo che fare uscire carattere ed identità con impianto di terzi sia davvero complicato
di certo la professionalità del birrificio è il minimo indispensabile
ed oltre al feeling con l'impianto metterei in prima linea il feeling con la filosofia produttiva del birraio a cui ti affidi
a proposito si sa qualcosa sul (brew?)pub di stavio a rm?. -
BeerSheriff.
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è in apertura fra non molto. -
El malench.
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Le beerfirm esistono perché i birrifici veri e propri devono fare numeri e rientrare..pensate voi gente come Hibu, Manerba, Brewfist, Rurale e compagnia bella quanto producono per loro e quanto per terzi..se arrivano al 50% e' un miracolo . -
lettore di passaggio.
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Ricette proprie (la Robust Porter è una bomba), fasi seguite dalla cotta all'imbottigliamento, tanti viaggi alle spalle e conoscenza completa di quello che fanno e dell'ambiente, nonchè la brillante idea di somministrare direttamente. Per me sono avanti rispetto alla quasi totalità delle BF e credo non ci metteranno tanto a diventare indipendenti da impianti altrui. Credo producano da Aeffe o Maltovivo.
la ricetta della robust porter è fatta insieme a marco maietta della beer firm "ALTER EGO".. -
.Ricette proprie (la Robust Porter è una bomba), fasi seguite dalla cotta all'imbottigliamento, tanti viaggi alle spalle e conoscenza completa di quello che fanno e dell'ambiente, nonchè la brillante idea di somministrare direttamente. Per me sono avanti rispetto alla quasi totalità delle BF e credo non ci metteranno tanto a diventare indipendenti da impianti altrui. Credo producano da Aeffe o Maltovivo.
la ricetta della robust porter è fatta insieme a marco maietta della beer firm "ALTER EGO".
Ne ero a conoscenza.. -
Il Sarto di Ulm.
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Intanto in Belgio... . -
filippo.garavaglia.
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io sento tanto crybaby perchè qualcuno tra le brewfirm vende e fa prodotti più fichi rispetto a birrifici classici.
Sta menata per le brewfirm ha rotto il cazzo, la quasi totalità fa birre di minchia in birrifici di minchia quindi al massimo più che incazzarsi per chissà quali motivi rancorosi etici ed economici potremmo chiudere il discorso con un simpatico "brassa dove vuoi, ma non brassare merda".. -
miglioramicodipolli.
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Secondo me hanno preseo una lettera di Borghezio o della Le Pen sostituendo "negri" con "beer firm" . -
Schigi.
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Secondo me hanno preseo una lettera di Borghezio o della Le Pen sostituendo "negri" con "beer firm"
Non credo abbiano bisogno di esterni.
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ilsilenzio.
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Americani sempre avanti?
Death of a Contract Brewer Black IPA
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Account Definitivo.
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Video . -
de:La.
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personalmente ritengo la cosa sopravalutata, partendo dal fatto che una firm si appoggia ad un birrificio reale e che in quanto tale è in grado di correggere la ricetta e misurarsi con il risultato ottenuto. Il punto centrale si basa sulla reputazione di chi commissiona la birra, un conto è buskers ed un altro up! (torinese) che dal mio punto di vista è decisamente + speculativo.
Detto ciò, trovo molto + fastidioso il fiorire di collaboration che molto spesso puntano molto di + sull'hype e sul prezzo che altro. -
Celo1000.
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Prendo spunto da un post di Schigi all'interno della discussione relativa alla birra del Barbiere e vi chiedo: cos'è per voi il contoterzismo?
Nel post in ogeetto Schigi dice di non considerare un contoterzi la birra fatta per il marchio Irreverence di Stefano Allera... e così mi sono messo a pensarci su.
Di base a me piace meno la beer firm di questo tipo, in cui un distributore dice semplicemente a un birrificio (o ad alcuni birrifici) "Fatemi una birra così" e poi la vende col suo marchio, piutoosto che una beer firm che ha le sue ricette, le prova nel suo impianto casalingo e poi magari affianca addirittura il birraio che lo ospita durante la cotta.
Anche se poi è vero che la discriminante più importante è che si sappia chi produce realmente.
Con le beer firm classiche sappiamo bene quali sono i problemi (chi si spaccia per birrificio, ecc...), ma con una situazione con Irreverence (ed eventuali simili) il caso è diverso: l'appassionato ci mette un secondo a scoprire chi produce quelle birre, perché c'è scritto su diversi siti e non è in nessun modo nascosto, ma chi le beve (solo in fusto, se non sbaglio) senza essere dell'ambiente o senza avere interesse a cercare sul web, in realtà si beve una Venus drug o una Verne o una Oblivion di Irreverence, senza sapere chi le ha prodotte e dove.
Quindi... che differenza c'è?
Ah, ovviamente non c'è la minima vis polemica... mi piacerebbe solo comprendere quali ragionamenti stanno dietro a certe scelte.. -
Schigi.
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per me contoterzismo è uno che viene con velleità da birrificio, che non ha per vari motivi, e ti chiede di fargli una birra con caratteristiche ben precise, a volte anche con una ricetta in mano.(che di solito anche il contoterzista fa finta di guardare pulendosi il culo.
Ti chiede anche di mascherare in etichetta, per quanto in linea con la legge, il fatto che l'abbia prodotta tu.. -
Celo1000.
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Beh, ma nel caso di Irreverence in realtà è abbastanza mascherato per il "non addetto ai lavori", tanto più che trovando le birre solo in fusto, dipende anche molto da come le propone il publican.
Ad esempio, mi è capitato a volte di trovare la Verne segnalata come Verne - Irreverence e la Venus Drug segnalata come Venus Drug - Extraomnes...
Nel primo caso, io sapevo che la Verne era fatta dal Ducato, ma perché passo il tempo libero sul web a cercare notizie birrarie. Un qualunque altro avventore avrebbe pensato "minchia, bravo sto birrificio Irreverence!" (o "minchia, chemmerda!" Ma questo è un altro discorso...)..