-
.Altro buon valtellinese è Rainoldi, poco conosciuto. Soprattutto lo Sforzato base (no Riserva Ca' Rizzieri troppa barrique) e Inferno e Sassella (le riserve un po' legnose da giovani)
A me Rainoldi non è mai piaciuto molto. Preferisco di gran lunga Corti Sertoli Salis e il chiavennasco Mamete Prevostini www.mameteprevostini.com
A mio avviso interessanti anche i vini della Fondazione Fojanini
Arpepe molto buono ma sinceramente non lo vedo molto economico.... -
mbrown.
User deleted
Ma perchè farsi del male con del Nebbiolo della Valtellina, quando il nebbiolo buono cresce da un'altra parte? . -
fermorest@ndo.
User deleted
Ma perchè farsi del male con del Nebbiolo della Valtellina, quando il nebbiolo buono cresce da un'altra parte?
perchè se costa di più è più buono. -
mbrown.
User deleted
Tu sì che sei un capiscitore!. -
miglioramicodipolli.
User deleted
Il whisky della Het Anker sembra più che potabile
www.whiskynotes.be/2013/world/gouden-carolus/. -
BeerSheriff.
User deleted
Il whisky della Het Anker sembra più che potabile
www.whiskynotes.be/2013/world/gouden-carolus/
che tu sappia sono gli unici in Belgio? parlo di p-whisky, non distillati non meglio specificati. -
miglioramicodipolli.
User deleted
In belgio c'e' anche Belgian Owl www.belgianwhisky.com/en/accueil-1.html
HAnno rifatto da pochissimo la distilleria comprando gli alambicchi di Caperdonich, la distilleria di fronte a Glen Grant (infatti chiamata anche GG 2) chiusa da diversi anni di cui si trovano imbottigliamenti in giro mica male. Però non l'ho ancora bevuto, ma il mio guru alla maison du whisky mi dice che ancora hanno da lavorarci su un po'...
Il fatto è che in quell'area ci sono una marea di whisky club/associazioni/appassionati che fanno private bottling e fanno girare abbastanza soldi. Anche la distilleria della val venosta sta puntando sui private cask soprattutto per coprire le spese vive nel periodo di start-up in cui spendi e basta e incassi poco e sembra abbia preso piede. Non bevi benissimo in genere (puoi beccare anche una botte merdosa) ma sai che poi la suggestione di bere "dalla tua botte" con gli amichetti fa sempre il suo effetto. -
BeerSheriff.
User deleted
In belgio c'e' anche Belgian Owl www.belgianwhisky.com/en/accueil-1.html
HAnno rifatto da pochissimo la distilleria comprando gli alambicchi di Caperdonich, la distilleria di fronte a Glen Grant (infatti chiamata anche GG 2) chiusa da diversi anni di cui si trovano imbottigliamenti in giro mica male. Però non l'ho ancora bevuto, ma il mio guru alla maison du whisky mi dice che ancora hanno da lavorarci su un po'...
no io dicevo whisky da parte di birrifici. ho sempre pensato che potesse essere interessante mettere il know how belga nella creazione di un mosto e nella fermentazione (soprattutto di ceppi belgi) insieme a quello della distillazione e maturazione scozzese. magari sbaglio. -
miglioramicodipolli.
User deleted
Devo guardare se c'e' qualche altro che lo fa, al momento mi risultava solo HA. Secondo me sarebbe interessante e come lavorare su mosti fatti con lieviti e malti non "appiattiti" dall'industria per massimizzare la resa alcolica. Ho provato qualche whisketto fatto ad esempio con malto chocholate ( Glenmorangie signet, costa na fucilata) o con orzo particolare "arcaico" (es. il Bere Barley, da cui pare anche derivi la parola beer, o il glorioso Golden Promise) e ci sono differenze. Solo che adesso è più facile demandare molto ai legni.
Sarebbe interessante sapere da Tex visto il suo articolo sugli esteri, quali secondo lui passerebbero dopo la distillazione, anche se dipende da tantissimi fattori come forma alambicchi, temperature e tagli del distillato.
E passano molti oli essenziali anche del luppolo se distilli birra vera e propria (ho provato anche io con una lageraccia con dentro coni di luppolo), infatti gli americani hanno già fatto diversi hopped whisky (ad esempio Corsair).. -
BeerSheriff.
User deleted
Devo guardare se c'e' qualche altro che lo fa, al momento mi risultava solo HA. Secondo me sarebbe interessante e come lavorare su mosti fatti con lieviti e malti non "appiattiti" dall'industria per massimizzare la resa alcolica. Ho provato qualche whisketto fatto ad esempio con malto chocholate ( Glenmorangie signet, costa na fucilata) o con orzo particolare "arcaico" (es. il Bere Barley, da cui pare anche derivi la parola beer, o il glorioso Golden Promise) e ci sono differenze. Solo che adesso è più facile demandare molto ai legni.
Sarebbe interessante sapere da Tex visto il suo articolo sugli esteri, quali secondo lui passerebbero dopo la distillazione, anche se dipende da tantissimi fattori come forma alambicchi, temperature e tagli del distillato.
E passano molti oli essenziali anche del luppolo se distilli birra vera e propria (ho provato anche io con una lageraccia con dentro coni di luppolo), infatti gli americani hanno già fatto diversi hopped whisky (ad esempio Corsair).
sul luppolo a priori avrei qualche riserva. ma su malti e lieviti sarebbe interessante
certo, passano anni per vedere i risultati. ma strano nessuno ci abbia ancora pensato seriamente. una collaboration. o uno scozzese che si fa qualche mese in Belgio per allargare un po' le prospettive
nel mentre ovviamente gli americani lo stanno già facendo. -
miglioramicodipolli.
User deleted
Qualche scozzese esperimenti (senza i belgi) li sta facendo. Uno che lavora molto con ste cose è quello della Glenmorangie, Bill Lumsden (mette sempre Dr davanti, ci tiene al suo PHD). Ha provato persino a fare whisky con fermentazioni spontanee su Islay, pare con pessimi risultati, ma è anche il profeta dei finishing e della esasperazione dello studio sui legni.
Io penso che con la standardizzazione spinta già qualcuno ci sta arrivando a differenziare almeno il tipo di orzo, sui lieviti la gestione penso diventi più complessa ma io se fossi una piccola distilleria ci proverei a farmi portare qualche cisterna di lievito belga e fare qualche batch. Indagherò comunque la cosa perché anche io credo che ritornare alle origini sia una buona strada. E tenere un occhio sulla HA non credo sia male.. -
BeerSheriff.
User deleted
Qualche scozzese esperimenti (senza i belgi) li sta facendo. Uno che lavora molto con ste cose è quello della Glenmorangie, Bill Lumsden (mette sempre Dr davanti, ci tiene al suo PHD). Ha provato persino a fare whisky con fermentazioni spontanee su Islay, pare con pessimi risultati, ma è anche il profeta dei finishing e della esasperazione dello studio sui legni.
Io penso che con la standardizzazione spinta già qualcuno ci sta arrivando a differenziare almeno il tipo di orzo, sui lieviti la gestione penso diventi più complessa ma io se fossi una piccola distilleria ci proverei a farmi portare qualche cisterna di lievito belga e fare qualche batch. Indagherò comunque la cosa perché anche io credo che ritornare alle origini sia una buona strada. E tenere un occhio sulla HA non credo sia male.
che è HA?
cmq è la stessa logica dei microbirrifici: devi differenziarti. fai qualcosa di diverso, possibilmente buono, e spunti il doppio del prezzo. -
miglioramicodipolli.
User deleted
Scusa HA=Het Anker, solo che sbaglio sempre a scriverlo e mi veniva comodo l'acronimo
Edited by miglioramicodipolli - 26/11/2013, 12:00. -
BeerSheriff.
User deleted
no piciu io, non capisco mai una fava. -
andrea-get.
User deleted
CITAZIONEgli americani hanno già fatto diversi hopped whisky (ad esempio Corsair).
Ma per caso sei riuscito a provare i prodotti di Corsair, a me incuriosiscono molto ma penso che in Europa ancora non arrivano.