Il Barbiere della Birra

Votes taken by Lupi

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    Bene, come promesso (non che importasse a qualcuno, lo so bene) pubblico un piccolo report sul mio breve soggiorno in California. Dico breve perché a mio avviso per poter godere di tutte le bellezze che offre (e di tutte le birre) ritengo che la permanenza minima non possa essere inferiore a una ventina di giorni, almeno questa è la nostra opinione. Noi di giorni ne abbiamo avuti a disposizione solo 10, anche se ci riteniamo ugualmente fortunati.
    Partiamo da San Francisco. Non mi dilungherò sulle bellezze di una città che per certi versi sembra essere molto europea, ma al tempo stesso unica ed inimitabile per via della sua particolare conformazione urbana e per quell’aria di libertà che si respira e che i locals sottolineano ogni volta che si ha l’occasione di scambiare quattro chiacchiere. Trovare ottime birre è più facile di quanto pensassi, anche in un qualsiasi fast food (Duper Burger su Market Street ad esempio). Birre come Anchor Steam, 5 Racer o Sierra Nevada Pale Ale sono la normalità e direi che già potrebbe bastare per scatenare la nostra invidia.
    Morire di sete è impossibile quindi, se a questa normalità aggiungete le eccellenze offerte da posti più o meno mitologici quali Toronado, Monk’s Kettle, Amnesia, Magnolia e tanti altri. I primi 2 sono a nostro avviso assolutamente imperdibili, anche per via della loro diversità e della scelta di birre proposta. Il Toronado si trova in un quartiere non propriamente di lusso, ma molto più tranquillo di quanto pensassi. Il locale si presenta brutto, sporco e cattivo come le foto lasciano immaginare, con un fascino che solo noi malati di mente riusciamo a cogliere varcando la soglia e mostrando il passaporto all’omone barbuto all’ingresso. La prima cosa che si nota sono le banconote che ogni avventuriero lascia vicino al proprio bicchiere, un’usanza alla quale è bene abituarsi in fretta. Ci sediamo, ordiniamo due Blind Pig e da lì inizia un viaggio attraverso Russian River, The Lost Abbey, Firestone, Moonlight, Unibroue, Lagunitas (e tanti altri) passando da una IPA a una Tripel, da una Sour a una DIPA e via dicendo, da una Strong Ale a una American Wheat. Atmosfera fantastica, con la ragazza dietro al bancone che si emoziona quando gli diciamo di essere di Roma e che siamo lì per bere (che ce volete fa, Roma è Roma)… Diverse birre ci sono arrivate senza averle ordinate (e pagate)! Abbiamo fatto molte amicizie, in particolare ricordo un americano figlio di francesi tifoso della Juventus (la vecchia signora emoziona a tutte le latitudini), un tifoso dei Giants che sosteneva che negli USA si mangiasse meglio che in Italia, un ragazzo che aveva visto solo Milano e che sosteneva che l’Italia fosse bruttina (come dargli torto se ha visto solo Milano… State a rosicà), uno scrittore spagnolo fidanzato con un’importatrice di vini che “non sapeva scopare” a detta del tipo, un giovane rapper che beveva solo Rodenbach Grand Cru… Insomma, serata unica ed indimenticabile. Se vi viene fame, le salsicce di Rosamunde lì a fianco fanno tendenzialmente schifo.
    Completamente diverso, come dicevo, il Monk’s Kettle. Ambiente molto più curato, clientela anche femminile (al Toronado quelle 2/3 presenti non potevano essere definite donne), insomma tutti un po’ più tirati a lucido. Scelta di birre anche qui da strapparsi i capelli, con una selezione di bottiglie eccezionale e qualche chicca vintage “della madonna”. Si mangia anche benone, si spende parecchio, ma ne vale assolutamente la pena. E le birre italiane? Sia al Toronado che al Monk’s l’unica birra italiana menzionata è stata la Panil, per il resto sembrano rimanere tutti molto sorpresi quando si rendono conto che conosciamo molti loro prodotti (e io non ho una cultura birraria enciclopedica, anzi). Dunque, questi sono i nostri “must” di SF e ho ritenuto che valesse la pena scriverne anche se molto era stato già detto (Ricci e Tyrser, grazie ancora) sperando che comunque possiate apprezzare. Nel prossimo post vi parlerò di SD e di qualche altro posticino, per evitare di pubblicarne uno eccessivamente lungo.

    Edited by Lupi - 29/8/2013, 11:05
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    Tornato ieri mattina, viaggio perfino sopra le aspettative, riuscire ad abbinare la passione per le birre a posti del genere è il massimo. E io ho visto poco e anche piuttosto in fretta. Appena avrò tempo buttero giù un piccolo report, posso solo confermare quanto detto su posti leggendari come il Toronado, Pizza Port, The Lost Abbey...
    Tutte le bottiglie riportare in Italia hanno resistito al viaggio comunque, quindi il metodo con carta da imballaggio più telo da mare viene promosso a pieni voti.
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    Compagno Polli.
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    Quindi per te avere una Weizen artigianale o la Kilkenny è la stessa cosa? Sarebbe la stessa paraculata?
    Non credi proprio, anzi spero di trovarla sempre una vera Weizen nei pub che frequento.
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    CITAZIONE (marcotr @ 29/5/2013, 15:39) 
    CITAZIONE (Lupi @ 29/5/2013, 15:38) 
    Per un beer shop avere Fantome è sempre un rischio, perché rischi di rifilare sole allucinanti anche se può valerne la pena. La saison provata era eccezionale,si sentiva quel "panna e fragola" davvero in modo distinto... Diversa da qualsiasi altra mai bevuta. Ho chiesto a Kuaska e mi ha detto che nessuno sa veramente cosa ci metta dentro le birre Prignon, lui era dell'opinione che ultimamente si stia stabilizzando e che la percentuale di bottiglie da lavandinare sia diminuita parecchio.

    ti ha anche raccontato di quando a Palermo ci ha trovato un verme dentro una bottiglia?

    :) e Schigi ha rilanciato dicendo "magari era tequila"
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    CITAZIONE (MondoBirra @ 12/4/2013, 17:31) 
    coi miei potenti mezzi... bicchieri e sottobicchieri :) Altri tempi, altri tempi

    (IMG:www.mondobirra.org/concorso/secondo.jpg)

    Dalle facce delle foto tanto contenti non sembravano :lol:
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    Io divento logorroico e comincio a inveire contro tutti e tutto terminando ogni ragionamento con la convinzione che l'unica soluzione per l'Italia sia la rivoluzione Bolivariana.
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    La domanda che mi faccio è un'altra. In una città come Roma, dove ringraziando il cielo si può bere bene in diversi pub, veramente c'è ancora chi può permettersi il lusso di vendere una Peroni a 5€ o una Guinness a 6,50€?
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    Chiron a pompa (avevano attaccato il randall con Amarillo), niente di sconvolgente. In aroma sicuramente aveva guadagnato qualcosa, ma non mi ha convinto. Forse la Thornbridge che mi ha entusiasmato meno.
    Poi Madamin a ripetizione, strepitosa. Ah, un assaggio della Robust Porter di Foglie d'Erba che mi è sembrata ben fatta.

    Edited by Lupi - 13/2/2013, 15:19
114 replies since 6/2/2013
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